martedì 27 novembre 2012

L'improvvisazione


L’improvvisazione

L'improvvisazione nell'arte musicale è la procedura creativa con la quale i musicisti (generalmente un solista) sviluppano in maniera estemporanea un tema a partire dal materiale melodico, armonico e ritmico contenuto nella partitura. La storia della musica è caratterizzata dall'emergere di diversi stili d'improvvisazione che hanno caratterizzato l'evoluzione di questa forma musicale. Improvvisare il proprio assolo non vuol certo dire suonare la prima cosa che passa per la testa: la creatività si deve muovere all’interno di regole ben precise. Bisogna naturalmente seguire il ritmo dell’accompagnamento, vale a dire “andare a tempo”, ma è indispensabile anche rispettare l’armonia, gli accordi del brano; infine si deve concordare il momento e la durata del proprio assolo improvvisato con gli altri componenti del gruppo.

 

lunedì 26 novembre 2012

Il jazz

   Il Jazz

Il jazz è un genere musicale di origine statunitense nato nei primi anni del XX secolo nelle comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti. Frutto di una confluenza di tradizioni musicali africane ed europee, le sue caratteristiche peculiari sono l'uso intenso di improvvisazione, il ritmo swing spesso sincopato, la poliritmia e il tono malinconico dato dall'uso delle blue note.
Sin dai primi tempi il jazz ha incorporato nel suo linguaggio i generi della musica popolare americana, dal ragtime, al blues, alla musica leggera e colta dei grandi compositori americani. In tempi più recenti il jazz si è mescolato con tutti i generi musicali moderni anche non statunitensi, come il samba, la musica caraibica e come il rock.
Il jazz si è trasformato, nel corso di tutto il XX secolo, evolvendosi in una gran varietà di stili e sottogeneri: dal dixieland di New Orleans dei primi anni, allo swing delle big bands negli anni trenta e quaranta, dal bebop della seconda metà degli anni quaranta, al cool jazz e al hard bop degli anni cinquanta, dal free jazz degli anni sessanta allafusion degli anni settanta, fino alle contaminazioni con il funk e l'hip hop dei decenni successivi.
 

martedì 13 novembre 2012

Nobody Knows


Nobody Knows

Nobody knows the trouble I've seen
Nobody knows but Jesus
Nobody knows the trouble I've seen,
Glory Hallelujah!

Sometimes I'm up Sometimes I'm down
Oh, yes, Lord!
Sometimes I'm almost to the ground,
Oh, yes, Lord!
Oh, nobody…              

lunedì 12 novembre 2012

Le origini del jazz


Le origini del Jazz

La storia del jazz, come quella di molti altri generi musicali popolari, soprattutto quelli che affondano le loro radici nella tradizione degli schiavi afroamericani (primo fra tutti il blues), è assai povera di documenti e riferimenti, in special modo per quanto riguarda le origini e i primi anni.
Le prime fonti orali sulla nascita del jazz a New Orleans risalgono ai primi anni del XX secolomentre le prime fonti scritte al decennio successivo. Il jazz fu creato dagli africani deportati negli Stati Uniti e schiavizzati, che cantavano per alleggerire il lavoro. Il genere si sviluppò in modo esponenziale tra il 1915 e il 1940, diventando la musica da ballo dominante tra il 1930e il 1940, anni in cui i brani delle big band si trovavano regolarmente ai primi posti delle classifiche. A questo periodo seguirono diversi decenni in cui il jazz si caratterizzò in maniera crescente come una musica d'arte, tipicamente afroamericana. Nel frattempo il pubblico statunitense del jazz si assottigliò, mentre la musica destava un crescente interesse in Europa e nel resto del mondo.
Questa tendenza, iniziata col movimento bebop nel 1945, raggiunse l'apice negli anni sessanta con il movimento free jazz, che mirava all'emancipazione totale del musicista.

Le ballate

Le ballate

La ballata è una forma di poesia chiamata anche canzone a ballo perché destinata al canto e alla danza, è un componimento che si trova in tutte le letterature di lingua romanza e ha una particolare struttura. Inoltre era particolarmente caratteristica della poesia popolare Britannica e Irlandese dal periodo del Tardo Medioevo fino al 1800; usata ampiamente in Europa e più tardi in America, Australia e in Nord Africa. Questo tipo di poesia fu spesso utilizzata dai poeti e dai compositori a partire dal 1700 per produrre ballate liriche.

Lo schiavismo


Lo schiavismo

 Lo schiavismo in Africa è un fenomeno le cui origini risalgono all'antichità e che durò fino alla fine del XIX. Allo schiavismo autoctono diffuso nelle antiche civiltà africane come l'Impero di Songhai si aggiunse in un secondo tempo la pratica di catturare schiave nell'Africa subsahariana per venderli altrove. Questo commercio avvenne storicamente lungo diverse direttrici: prima attraverso il Sahara verso il Nordafrica, poi dalle coste africane sull'Oceano Indiano verso i paesi arabi e l'oriente, e infine verso le colonie europee nelle Americhe. Per la maggior parte dei paesi africani, l'abolizione dello schiavismo, e quindi (teoricamente) la fine della tratta degli schiavi avvenne nell'epoca immediatamente precedente la spartizione coloniale del continente.




La deculturazione


La deculturazione

 

In etnologia, termine con cui si indica il processo distruttivo di una cultura da parte di una cultura dominante, operato tramite l'imposizione di modelli culturali, modi di vita, tecnologie diverse. Ciò può avvenire forzatamente, spesso accompagnato da vero e proprio etnocidio e genocidio, in seguito all'occupazione di un territorio da parte di popolazioni straniere, o alla dispersione e frammentazione di un popolo operata dai conquistatori. Meno immediata, ma più devastante, è la deculturazione prodottasi in seguito all'egemonia culturale esercitata, anche indirettamente, da un popolo tramite la sua superiorità economica e tecnologica, mediata dall'affermazione di un più vantaggioso modo di vita materiale. Tipico esempio di deculturazione imposta con la violenza è quello degli Indiani del Nordamerica, sradicati dalle proprie terre, perseguitati, decimati e costretti a mutare le proprie abitudini confinati in “riserve” il più delle volte improduttive; va segnalato, tuttavia, che l'opposizione a un processo di deculturazione seppur latente è sempre molto profonda, come appare dimostrato proprio dagli Indiani che, in questi ultimi decenni, hanno rilanciato i valori tradizionali della propria cultura, evidentemente non definitivamente cancellata. Analoga è la situazione degli Aborigeni australiani, dei Boscimani e di numerosi gruppi etnici indios sudamericani. Diversa è la situazione delle popolazioni africane, asiatiche ed europee che hanno conosciuto più volte, in passato e anche in epoca recente, processi di deculturazione più o meno transitori; in effetti, queste popolazioni hanno potuto elaborare diversi nuovi canoni culturali, adattando la propria cultura ancestrale ai nuovi canoni imposti dall'esterno e dai popoli conquistatori, trovando il più delle volte un nuovo originale equilibrio.

Franz Listz


Franz Listz

 Franz Liszt, conosciuto in ungherese come Ferenc Liszt, e in tedesco anche come Franz von Liszt (Raiding, 22 ottobre 1811Bayreuth, 31 luglio 1886), è stato un compositore, pianista, direttore d'orchestra e organista ungherese.
Studiò e suonò a Vienna e Parigi, viaggiò in tutta l'Europa tenendo concerti un po' ovunque. Fu uno dei grandi virtuosi del pianoforte dell'Ottocento, rivoluzionò la tecnica pianistica e il rapporto tra pubblico ed esecutore. Come non pochi musicisti del suo tempo, mostrò già prima dei dieci anni notevoli capacità in ambito musicale. Liszt viene ricordato anche per le sue mani più grandi del normale che facevano invidia agli altri musicisti di quel tempo. Dopo aver iniziato precocissimo lo studio del pianoforte con il padre Adam, funzionario ungherese discendente di contadini tedeschi al servizio del principe Esterházy, a undici anni si trasferì con la famiglia a Vienna dove seguì lezioni di composizione con Salieri e di pianoforte con Czerny. Nel 1822, a Parigi, studiò teoria e composizione con Paer, ma non fu ammesso al Conservatorio della capitale da Cherubini. Però si pensò di sfruttare il suo talento come giovane prodigio facendogli comporre un'opera lirica, Don Sanche. Ma l'opera, anche a causa dell'inesperienza del giovane, non ebbe successo e, nonostante fosse molto interessante, finì dimenticata. Nel 1825, quando era già conosciuto come pianista, suonò a Londra al cospetto di Re Giorgio IV. Nel 1826 fu in tournée in Francia e Svizzera pur proseguendo gli studi con Reicha.

Fryderyk Chopin


 
Fryderyk Chopin
Fryderyk Franciszek Chopin, il cui nome è noto anche nella variante francesizzata Frédéric François Chopin. (Żelazowa Wola, 22 febbraio o 1º marzo 1810Parigi, 17 ottobre 1849), è stato un compositore e pianista polacco. Fu uno dei grandi maestri della musica romantica ed è talvolta ricordato come il poeta del pianoforte.

Bambino prodigio, Chopin crebbe a Varsavia, dove ebbe modo di completare la sua formazione musicale. A seguito della repressione russa della Rivolta di Novembre (1830), si trasferì in Francia nel contesto della cosiddetta Grande Emigrazione. Per dieci anni, dal 1837 al 1847, fu legato sentimentalmente alla scrittrice francese George Sand. Era di salute cagionevole, e ciò lo portò alla morte nel 1849, all'età di 39 anni.

Gran parte delle composizioni di Chopin vennero scritte per pianoforte solista; le uniche significative eccezioni sono i due concerti per pianoforte. Le sue opere sono spesso impegnative dal punto di vista tecnico, ma mantengono sempre le giuste sfumature e una profondità espressiva. Egli inventò la forma musicale nota come ballata strumentale e addusse innovazioni ragguardevoli alla sonata per pianoforte, alla mazurca, al valzer, al notturno, alla polonaise, allo studio, all'improvviso, allo scherzo e al preludio.

 

 

Franz Schubert


Franz Schubert

Franz Peter Schubert nasce il 31 gennaio 1797 a Lichtental un sobborgo di Vienna: la casa di Nussdorfer Strasse, all'insegna del Gambero rosso (Zum roten Krebsen), è oggi adibita a museo.
Schubert è il quarto di cinque figli; il padre, maestro di scuola e violoncellista dilettante sarà il primo insegnante del giovane Franz Schubert. Il futuro compositore studia canto, organo, pianoforte e armonia guidato da Michael Holzer, organista e maestro del coro parrocchiale di Lichtental.Nel 1808 Schubert diviene cantore nella cappella di corte e, dopo aver vinto una borsa di studio, riesce ad entrare nell'imperialregio Stadtkonvikt di Vienna compiendo studi regolari e perfezionando la propria preparazione musicale sotto la guida dell'organista di corte Wenzel Ruczicka, e del compositore di corte Antonio Salieri.Le prime composizioni sono quartetti e risalgono agli anni 1811-1812; vengono scritte per essere eseguite nell'ambito familiare. Nel 1813 Franz Schubert abbandona gli studi per diventare assistente del padre presso la scuola in cui insegna. L'anno successivo incontra la poesia di Goetheche sarà la fonte di massima ispirazione per i suoi Lied fino alla morte.

 

 

Le scuole nazionali del romanticismo


Le scuole nazionali

 
All'inizio della seconda metà dell'Ottocentesco, iniziarono a delinearsi i presupposti per la nascita di scuole musicali alternative alle grandi tedesca, francese ed italiana che, con vari contributi, per alcuni secoli avevano monopolizzato il panorama. In realtà, si potrebbe parlare di scuola, nel senso accademico del termine, solo nel caso russo, con il gruppo dei Cinque, mentre nelle altre situazioni il termine "scuola" indicava più astrattamente una tendenza, un filone artistico.

Tutte queste scuole nazionali furono però accomunate da questo desiderio di rivalsa nei confronti dell'egemonia italo-franco-tedesca in un'ottica prettamente romantica che privilegiasse quindi la cultura nazionale ed il recupero delle melodie e del patrimonio popolare. Non a caso infatti alla fine dell'800 nacque il fenomeno dell'etnomusicologia che costituì l'espressione prettamente "scientifica" di questa tendenza.

Le forme musicali più apprezzate da queste scuole erano quelle tipicamente romantiche: pezzi per pianoforte, poema sinfonico, lied, e soprattutto opera e balletto, dove il carattere nazionale poté sfruttare il grande contributo alla causa dato dalla letteratura locale, come nel caso della Russia.

Le forme della musica romantica


LE FORME DELLA MUSICA ROMANTICA

In genere le composizioni musicali sono costruite seguendo una forma prestabilita.
La forma è la struttura con la quale si organizzano le frasi e i periodi all'interno di un brano musicale.
Esistono molti tipi di forme musicali:
- Alcune sono regolate da schemi molto rigidi e precisi;
- Altre sono più libere e"flessibili"e offrono maggior spazio alla fantasia del compositore.
Le forme monopartite
costituite da un'unica sezione che si ripete uguale o variata.
Le forme bipartite
basate sul contrasto tra due parti diverse tra loro
Le forme tripartite
presentano una struttura simmetrica che si basa sui criteri del contrasto e della ripetizione
Le forme polifoniche
basate sulla sovrapposizione e intreccio di più linee melodiche
Le forme libere
il compositore non utilizza più su schemi predefiniti ma segue liberamente la propria ispirazione musicale
Le forme narrative
la musica si prefigge di raccontare o illustrare qualcosa (un testo,una poesia,un quadro)
  

La cultura romanticha

                                                               La cultura romantica

Nella seconda metà del settecento, quando la diffusione del razionalismo illuministico pare egemonizzare ogni esperienza culturale, fermentano altre tendenze che paiono antagoniste alla ragione. E’ l’Inghilterra che per prima, con la rivoluzione industriale e l’ascesa della borghesia, elabora i principi della cultura illuministica, ma allo stesso tempo diffonde in Europa il gusto del sentimentalismo, del sepolcrale, il culto delle tombe e della natura. In Germania intorno al 1780 sorge il movimento dello “Sturm and Drang”, che raccoglie un gruppo di intellettuali. Costoro insorgono contro la mentalità illuministica, contrapponendo ad essa le ragioni del sentimento, dell’anima. Gli anarchici sturmeriani s’impegnano in una battaglia contro lo strapotere della cultura francese. Si avvertono in loro i primi sintomi e la prima messa in moto di quelle forze cieche e irrazionali che graveranno minacciose sullo spirito tedesco fino al novecento. All’interno stesso della cultura illuministica si possono rintracciare i segni di una sensibilità diversa e a volte oppositiva, per cui ragione e sentimento, cervello e cuore paiono c 525f53f amminare di pari passo. Rousseau resta esemplare in questa prospettiva: da un lato contesta la società fondata sulla disuguaglianza e sul privilegio, ponendo le basi della democrazia; dall’altro valorizza le voci del sentimento, la natura,etc.

sabato 10 novembre 2012

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venerdì 9 novembre 2012

La musica romantica


La musica romantica


Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo si affermò la cultura romantica, caratterizzata da un generale ripudio dei valori tipici dell'illuminismo, dall'affermazione della supremazia dell'intuizione e del sentimento sulla ragione, dalla proclamazione del valore dell'individuo, dall'esaltazione delle culture nazionali, dalla rivalutazione delle tradizioni storiche e dall'affermazione del primato dello spirito sulla materia.
Il romanzo I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang Goethe, pubblicato nel 1774, fu uno dei testi che più contribuirono – insieme a René di Chateaubriand, pubblicato nel 1802, e al Pellegrinaggio del giovane Aroldo di Lord Byron, pubblicato tra il 1812 e il 1818 – alla diffusione della cultura romantica in Europa i cui poi letterari spaziavano dal tema del viaggio al gusto per l'esotismo, dall'esaltazione dell'individualità irrequieta alla contemplazione del passato, dal rapporto con la natura alla religiosità mistica fino al vagheggiamento della morte.

La patria del romanticismo letterario fu senza dubbio la Germania. Attorno al 1780, infatti, un gruppo di poeti e drammaturghi, tra i quali Herder, Goethe e Schiller avevano dato vita al movimento dello Sturm und Drang (“tempesta e impeto”) e, sul finire del secolo, grazie anche all'opera dei fratelli August e Friederich Von Schlegel e ai filosofi idealisti Fichte e Schelling, sorse quel movimento di riscoperta della nazione e di riscossa patriottica che coinvolse molti intellettuali tedeschi sulla scia delle battaglie anti napoleoniche.

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martedì 6 novembre 2012

Blues

                                                                     Blues


Il Blues è una forma musicale vocale e strumentale la cui forma originale è caratterizzata da una struttura ripetitiva di dodici battute e dall'uso, nella melodia, delle cosiddette blue note.
Le radici del blues sono da ricercare tra i canti delle comunità di schiavi afroamericani nelle piantagioni degli stati meridionali degli Stati Uniti d'America (la cosiddetta Cotton Belt). La struttura antifonale (di chiamata e risposta) e l'uso delle blue note (un intervallo di quinta diminuita che l'armonia classica considera dissonante e che in Italia valse al blues il nomignolo di musica stonata) apparentano il blues alle forme musicali dell'Africa occidentale.


Spiritual

                                                                       Spiritual

Lo Spiritual è una musica afro-americana, usualmente con un testo religioso cristiano. Originariamente monofonica e a cappella, questo genere musicale è antecedente al blues. Lo spiritual è l'antenato del jazz. Solitamente gli schiavi neri cantavano queste canzoni, accompagnandosi con rumori prodotti da coperchi di pentole e lattine, al fine di battere il tempo. Lo spiritual era un canto spirituale, come dice il nome stesso, che veniva dedicato a Dio per alleviare i dolori e le sofferenze della schiavitù. I termini nero spiritualblack spiritual, e afro-american spiritual sono tra loro sinonimi; nel XIX secolo il termine jubilee era più diffuso (soprattutto tra gli afroamericani; i bianchi spesso chiamavano queste canzoni degli schiavi). Qualche musicologo invece li chiama canti folk degli afroamericani.


Work song


                                                   Work song

Per canto di lavoro si intende un brano musicale strettamente connesso a una specifica forma di lavoro spesso cantato durante lo svolgimento di una mansione, spesso per mantenere tempo e coordinazione; oppure una canzone legata a una mansione o a un mestiere, che può essere un racconto o una descrizione correlata, o ancora una canzone di protesta.

Work Song è uno standard jazz composto da Nat Adderley negli anni sessanta e reso famoso dai gruppi dove egli militò assieme al fratello Julian (Cannonbal
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